3 Ottobre 2016 - Presentazione del Piano nazionale di formazione degli insegnanti 2016 - 2019

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Più risorse rispetto al passato, una maggiore qualità dei percorsi formativi, nove priorità nazionali di formazione individuate dal Ministero da declinare all’interno di percorsi personalizzati per ciascun docente. Sono le principali novità del Piano nazionale per la formazione degli insegnanti.
Il Piano prevede un investimento di 325 milioni di euro per la formazione in servizio degli insegnanti, che diventa obbligatoria e permanente come previsto dalla legge Buona Scuola. A queste risorse si aggiungono gli 1,1 miliardi della Carta del docente, per un totale di 1,4 miliardi stanziati nel periodo 2016/2019 per l’aggiornamento e lo sviluppo professionale del corpo insegnante. Saranno coinvolti nel Piano di formazione tutti i docenti di ruolo, per un totale di circa 750.000, e sono previste azioni formative per tutto il personale scolastico. Nove le priorità tematiche: dal digitale, alle lingue, dall’alternanza scuola lavoro all’inclusione, alla prevenzione del disagio giovanile, all’autonomia didattica.

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In sintesi :

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Miur, 3 ottobre 2016. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini presenta il Piano nazionale di formazione degli insegnanti. Intervengono: il Direttore dell’Institute of Education di Singapore, Oon Seng Tan; il Direttore del Directorate of Education dell’Ocse, Andreas Schleicher; il Direttore della Divisione Education 2030 Support and Coordination dell’Unesco, Jordan Naido.

Il lancio di questo Piano rappresenta per l’Italia un traguardo importante nelle politiche di miglioramento del sistema scolastico. L’approccio più sistematico sulla formazione è di buon auspicio per lo sviluppo della professione docente. Il Piano farà crescere la qualità dell’insegnamento e avrà ricadute positive su scuole e studenti”, ha sottolineato Oon Seng Tan, Direttore dell’Institute of Education di Singapore.

La qualità dell’istruzione non può mai prescindere da quella dei docenti. Proprio per questo le aspettative nei confronti degli insegnanti sono molto alte. Ci aspettiamo che abbiano una profonda conoscenza di ciò che insegnano, che siano appassionati, che sappiano coinvolgere gli studenti, che sappiano rispondere ai loro differenti bisogni, che promuovano l’inclusione e la coesione sociale, che lavorino in team e siano collaborativi con le altre scuole e con le famiglie. Ma per raggiungere questi obiettivi, il sistema di istruzione deve porre la massima attenzione a come i docenti vengono reclutati, alla loro formazione iniziale, alla formazione in servizio, a come premiare i migliori, ma anche sostenere quelli che stanno cercando di migliorare”, ha aggiunto Andreas Schleicher.

Presente anche l’Unesco, nella persona di Jordan Naidoo, Direttore della Education 2030 Support and Coordination Division. “Questo Piano rappresenta un passo avanti fondamentale per il sistema educativo italiano e per gli obiettivi che, globalmente, l’UNESCO conduce per il rafforzamento della professione docente nel mondo”, ha spiegato Naidoo. “Un miglior allineamento tra il sistema educativo italiano e standard internazionali non potrà che portare a una collaborazione più forte tra Governo Italiano e Unesco”.