Suggerimenti

LIBRI DA NON PERDERE

– SUZANNE KELMAN, La scelta di Josef

1941: nella città di Amsterdam occupata dai nazisti un tranquillo professore di matematica si ritrova improvvisamente a non dover fare solamente il conto con i numeri. Questo libro, che prende il “la” da una storia vera, è consigliato a noi tutti, che in questi tempi siamo ancora in balia di venti della guerra.

– ERRI DE LUCA, I pesci non chiudono gli occhi

“Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire: amare. Mi infastidiva l’uso. In prima media lo studio della grammatica latina l’adoperava per esempio di prima declinazione, con l’infinito in -are. Recitavamo tempi e modi dell’amare latino. Era un dolciume obbligatorio per me indifferente alla pasticceria. Più di tutto mi irritava l’imperativo: ama”.

E voi non vorreste leggere integralmente il libro di uno che sa scrivere così?

HARUKI MURAKAMI, La fine del mondo e il paese delle meraviglie

Beh, Murakami scrive bene e questo potrebbe già essere un motivo per scoprirlo. In questo romanzo onirico e inquietante si alternano le vicende ambientate a Tokyo (capitoli dispari) e quelle che si dipanano in un luogo spettrale (capitoli pari), dove il protagonista è impegnato in amene attività quali leggere i sogni che vengono custoditi nei teschi degli unicorni ormai passati a miglior vita.

–  MARGARET ATWOOD, Il racconto dell’ancella

Sei un incallito misogino e al posto del tradizionale chilo e mezzo di materia grigia hai nella scatola cranica un semenzaio di cipolle? In questo caso ti consiglio vivamente di leggere questo libro: ti farà bene, forse. Appartieni al resto del genere umano? Allora questo libro devi proprio leggerlo: “Il racconto dell’ancella” ti prenderà per mano e ti accompagnerà in un mondo inquietante, distopico. Non conosci il significato di “distopico”? Beh, è arrivato il momento di sfogliare quello strumento infernale che si chiama “vocabolario”: ne scoprirai delle belle!

– STEPHEN KING, L’istituto

Sulla scia di It e di Stand by me, un’altra avventura che vede protagonisti dei ragazzini impegnati nella missione di salvare prima se stessi e poi il mondo. Un King grandissimo, immenso, da leggere tutto d’un fiato. Lunga vita al Re.

-JEAN GIONO, L’uomo che piantava gli alberi

Breve, intenso, struggente racconto che fa capire che forse c’è ancora speranza per l’uomo e la Natura: in 12 pagine (compresi i disegni) si appassionerà alla lettura pure chi, solitamente, viene colpito da un violento mal di testa anche leggendo l’etichetta dell’acqua minerale.

– FERRUCCIO PARAZZOLI, Il vecchio che guardava tramontare i tramonti

(Un vecchio che torna in terra di Liguria dopo anni, un progetto da portare avanti, la misteriosa Maciucia…). Un racconto che ha il profumo e la scontrosità della terra di Liguria, profumata, colorata, aspra, matrigna, che sa d’ardesia e pitosfori, ma anche di sale. Un racconto come questa terra, con le spine delle agavi e la morbidezza ruvida delle vele ammainate. Poesia?

– LIANA MILLU, Il fumo di Birkenau

(Sei racconti, sei storie di donne straziate a Birkenau, narrati dalla voce lucida di una donna forte). Liana Millu, che ho avuto il piacere di far conoscere ai miei “vecchi” studenti genovesi, riesce a “spiegare” pagine della nostra storia disumana di uomini, pagine accartocciate dalla nostra memoria labile, che non vuole ricordare quello che siamo stati e che potremmo rischiare di tornare ad essere. Non è mai troppo tardi per dire a gran voce “mai più”.

– VINCENZO PAPPALETTERA, Tu passerai per il camino

(La deportazione a Mauthausen, l’orrore che si fa Storia, la testimonianza di chi è tornato). Il primo libro che ho letto sulla deportazione. Mi ha aperto gli occhi. In seguito non ho potuto fare a meno di continuare a “sapere”…per non dimenticare per davvero.

– ELIE WIESEL, La notte

(Un Premio Nobel che racconta la sua esperienza di ragazzino deportato, in una notte senza stelle). Lucido, spietato, disperato. La domanda delle domande: dov’era Dio?

-MICHELE SERRA, Gli sdraiati


(Un padre osserva il figlio e riflette sulle nuove generazioni). Trascorri le tue giornate perennemente sdraiato sul divano “raspando” mille diavolerie tecnologiche? Comunichi a monosillabi, più simili ai grugniti di un Australopiteco che alla voce di un Sapiens Sapiens? Non hai la più pallida idea di cosa sia la Nasca e non sei minimamente interessato alla sua ubicazione? Leggi questo testo agile e ironico e, forse, capirai qualcosa in più della tua generazione e di quella che ha reso possibile la tua sacra comparsa sul pianeta.

– UGO IGINO TARCHETTI, Fosca

(Una storia d’altri tempi: bell’ufficiale fornito di altrettanto avvenente fidanzata è preso da un’insana passione per Fosca, decisamente non una Venere). Non riesci a guardarti allo specchio perchè quest’ultimo piuttosto che riflettere la tua immagine preferisce cadere in mille pezzi? Questo libro è per te. Sei quella al passaggio della quale tutti si voltano, ma non dall’altra parte? Questo libro è per te, ma è anche per tutti quei “maschietti” (povere “stelle”, qui il diminutivo è d’obbligo) che si accontentano dell’apparenza.

– JONATHAN SAFRAN FOER, Ogni cosa è illuminata

(Una vecchia fotografia fa intraprendere a uno studente ebreo americano un lungo viaggio alla ricerca di una donna che avrebbe salvato il nonno dai nazisti). Protagonista del romanzo è una combriccola improbabile e sgangherata, formata dal giovane protagonista, dall’amico Alex, dal nonno che si proclama cieco ma che è perennemente al volante della loro macchina e, non ultimo, da un cane spelacchiato e maleodorante. Divertente e profondo allo stesso tempo.

– ROSALIND B.PENFOLD, Le pantofole dell’orco

(Una donna maltrattata racconta la sua storia…a fumetti). L’Autrice, il cui vero nome non è R.B. Penfold, cerca di sopravvivere ad anni di abusi domestici disegnando la sua storia. Non leggerlo se pensi di rilassarti leggendo un fumetto sul genere di “Topolino” o “Tiramolla”, leggilo se vuoi imparare ad interpretare il vocabolario della violenza di genere.

– MARK KURZEM, Il bambino senza nome

(Padre e figlio protagonisti di un viaggio dall’Australia alla Russia per scoprire l’identità del primo, il “bambino senza nome”). Un viaggio che non attraversa solo i paesaggi naturali, ma anche e soprattutto quelli dell’anima. Da non leggere se, scavando fra  tuoi antenati, temi di scoprire una nemmeno troppo lontana discendenza da Jack lo Squartatore.

– SOMALY MAM, Il silenzio dell’innocenza

(Crudo e intenso documento di denuncia dell’orrore senza fine dell’infanzia violata). E’ la narrazione delle violenze subite dall’Autrice e da migliaia di bambine e bambini cambogiani. Alcune pagine sono particolarmente dure, ma non si possono chiudere gli occhi e mettere a tacere le coscienze di fronte a questo scempio.

– CLARA SANCHEZ, Il profumo delle foglie di limone

(Una giovane donna si allontana da casa per ritrovare se stessa e in una spiaggia incontra due tranquilli vecchietti. Attenzione: l’apparenza inganna!). Non ha nulla a che fare con “Leone cane fifone”, ripeto “Non ha nulla a che fare con “Leone cane fifone”: i due vecchietti non sono Marilù e Giustino.

– BRUNO MORCHIO, Maccaia

(Una morte violenta, una Compagnia di Assicurazioni, un investigatore ma, soprattutto, Genova). Se conosci Genova la ritroverai nelle pagine di questo Autore. Se non la conosci sarebbe ora che alzassi i tuoi stanchi lombi e andassi a visitarne le meraviglie. Tranquillo: i Genovesi non mordono (costerebbe troppo rifarsi i denti).

– BENEDETTA BONFIGLIOLI, Pink Lady

(La rinascita di un’adolescente dopo la tragica morte della sorella). Da Milano a un immaginario paese della bassa reggiana, la giovane Pink Lady dovrà trovare la forza di tornare a vivere. L’Autrice, docente di Lingua Inglese nella nostra provincia, riesce a tratteggiare con garbo una vicenda densa di buoni sentimenti senza per questo farvi venire le carie. Lettura adatta soprattutto al Biennio.

– SIMONETTA AGNELLO HORNBY, La Mennulara

(Nelle prime pagine del romanzo si celebrano in Sicilia i funerali della Mennulara, segaligna “femmina di panza” – non è un ossimoro: per capirlo dovete leggere il libro! – la cui esistenza prende vita dal ricordo di chi l’ha conosciuta). Bello bello bello, presenta una protagonista che non sfigura di fronte ai personaggi creati dal Realismo e dal Neorealismo.

– STEVEN KING, Stagioni diverse

(Tre lunghi racconti o, per meglio dire, tre romanzi brevi. “L’allievo”: un ragazzino scopre che il suo anziano vicino di casa è un ex criminale nazista e… “Le ali della libertà”: storia di una durissima esperienza carceraria. “Stand by me”: un gruppo di ragazzini, un’irrefrenabile sete di libertà…). Anche per te che ti sei addormentato con una roncola sotto il cuscino dopo aver scoperto il tragico finale della versione originale di “Cappuccetto Rosso” (ebbene sì, non arriva nessun cacciatore a sventrare il povero lupastro!).

– AARON KARO, Mi chiamo Chuck

(Chuck è un adolescente ossessivo-compulsivo, “fornito” di sorella “rompi” e di miglior amico. Amy è una bella ragazza appena arrivata nella sua scuola…). E’ una lettura piacevole, leggera, per tutti nonostante le prime pagine indugino sull’intensa attività da onanista del protagonista. Se non conosci il significato del termine “onanista” è ora di comprare un vocabolario!

– MATTHEW DICKS, L’amico immaginario

(E’ la storia di Budo, amico immaginario di un bambino autistico, che  racconta un’esperienza di vita davvero particolare). Non è la “solita” storia strappalacrime, ma un piccolo capolavoro di narrazione, intenso e lieve come pochi.

FADIA FAKIR, Un tè alla salvia per Salma

(E’ la storia di una ragazza giordana che cerca rifugio in Inghilterra per sfuggire alla morte per mano degli uomini della sua famiglia). Da non leggere se si è depressi o se si continua a credere ostinatamente alle favole.

– TIZIANO TERZANI, Un altro giro di giostra

Per presentarlo uso le parole di Terzani perchè le mie – in confronto alle sue – non valgono una cicca:  “…dopo un po’ il viaggio non era più in cerca di una cura per il mio cancro, ma per quella malattia che è di tutti: la mortalità”. Bellissimo, struggente e vigoroso allo stesso tempo: da non perdere!  

PAOLO MAURENSIG, La variante di Luneburg

(Un ricco imprenditore tedesco viene ucciso in circostanze misteriose: alla base di tutto una mossa di scacchi). Per tutti, anche per quelli che – come la sottoscritta – non sanno come muovere le mani su una scacchiera. 

– CARLOS RUIZ ZAFON, L’ombra del vento

(A Barcellona il proprietario di una libreria accompagna il figlio quindicenne nel Cimitero del Libri Dimenticati. Qui il ragazzo entra in possesso di un libro che cambierà la sua vita). Amore e morte: per tutti.

– MARGHERITA OGGERO, La collega tatuata

( Una prof. quarantenne un po’ frustrata, una giovane collega bella, ricca, elegante, un tatuaggio…la bella collega viene assassinata, la prof. indaga). Divertente, “leggero”, da questo libro hanno tratto la serie televisiva con Veronica Pivetti.

– AMY TAN, Perchè i pesci non affoghino

(Una giovane americana di origine cinese deve fare la guida per un gruppo che vuole visitare la Cina. Nel corso del viaggio ci saranno delle sorprese). Un bel romanzo, con un pizzico di soprannaturale ma non troppo. A proposito di soprannaturale, la copia del mio libro è diventata un fantasma, dal momento che l’avevo prestato a qualche mio studente che ha dimenticato di restituirmelo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

– JOSE’ SARAMAGO, Cecità

(In un luogo non identificato quasi tutti gli abitanti, tranne una donna, perdono la vista. Chi non è stato contagiato li rinchiude in un ex manicomio e………). E’ il più bel libro che io abbia mai letto: l’ho scoperto per caso “raspando” alla Feltrinelli e solo dopo ho saputo che Saramago aveva vinto il Premio Nobel. Solo un personaggio ha un nome: è “il cane che leccava le lacrime”. Basta questo per decidere di leggerlo. Non perdetevelo!!! (N.B.: c’è una pagina in cui viene descritta una scena di violenza decisamente cruda). 

– MAGDA SZABO’, La porta

(Emerenc, un’ anziana donna delle pulizie, lavora presso una scrittrice. La prima è una donna dura e misteriosa che non ha mai fatto entrare nessuno nella propria casa, la seconda cerca di decifrare il suo comportamento spesso incomprensibile). In apparenza con poco “mordente”, in realtà davvero interessante.

– MURIEL BARBERY, L’eleganza del riccio

(In un elegante condominio parigino si incrociano i destini di due personaggi: una ragazzina molto intelligente che, annoiata dalla vita, medita il suicidio e una portinaia in apparenza sciatta e disordinata che nasconde un segreto). Ben definiti i personaggi, interessante la storia, un po’ meno le digressioni “filosofiche”. Non si dovrebbe fare, ma io consiglio sempre di “saltarle” .

-S. SAVAGE, Firmino

(Firmino è il tredicesimo figlio di una pantegana alcolizzata e ha la sorte di nascere tra i polverosi volumi di una libreria. In questo luogo ha inizio una vita avventurosa, “segnata” dal sapore dei libri). Breve, divertente storia per tutti, in cui il protagonista è brutto, sporco, per niente cattivo.

ISABEL ALLENDE, La casa degli spiriti

(Le donne della famiglia sudamericana protagonista del romanzo sono “speciali”: dalla nonna alla nipote, tre generazioni possiedono un “dono” …).  Se pensate di leggere un libro sullo spiritismo non leggetelo: non è questo il tema. Se avete voglia di leggere un bel libro è il momento di conoscere la Allende. Da questo romanzo l’omonimo film, con un Antonio Banderas particolarmente appetibile.

– MARCELA SERRANO, Il tempo di Blanca

(Un’altra autrice sudamericana, un’altra donna protagonista:  Blanca improvvisamente non parla più ma riesce comunque a comunicare…). In questo come negli altri suoi romanzi, la Serrano riesce come pochi altri Autori a indagare l’anima delle donne. Da non leggere se sei un maschilista retrogado e misogino.

– FRED VARGAS, Parti in fretta e non tornare

(Un bel giallo ambientato a Parigi, con un commissario un po’ bislacco ma implacabile). Detto così sembra il solito giallo banalotto, ma in realtà l’Autrice (ebbene sì, Fred è una donna) è particolarmente brava sia ad analizzare i personaggi che a creare atmosfere. Il commissario Adamsberg è protagonista anche di molti altri romanzi dell’Autrice.

– CHRISTIAN FRASCELLA, Mia sorella è una foca monaca

(Un sedicenne “contro”, una sorella “rompi”, un padre alcolizzato, una ragazza da conquistare, un linguaggio spesso decisamente “sopra le righe”….).  Per chi non deve andare a cercare il significato di “certe” parole sul vocabolario.

FABRIZIO DE ANDRE’ – A. GENNARI, Un destino ridicolo

(“Diario di bordo” di Fabrizio De Andrè, scritto a quattro mani con A.Gennari). Ovviamente non è “fresco” di stampa, ma gli appassionati del Faber che ancora non lo hanno letto potranno finalmente riascoltare la “sua” voce che racconta la “sua” storia, della quale troppi, dopo la sua scomparsa, si sono impossessati. Per tornare al titolo…un grande destino, per niente “ridicolo”.

– ROBERT SCHNEIDER, Le voci del mondo

(E’ la storia poetica di un ragazzo che possiede l'”orecchio assoluto”. In un paese austriaco immerso nel silenzio e nelle voci della natura, il giovane Elias, che non sa leggere le note musicali, suona l’organo in modo sublime. Conoscerà Elsbeth e….). Ancora Amore e Morte che fanno la loro comparsa in un breve romanzo dalla bellezza intensa e malinconica, pervaso comunque da una nota ironica. (Sembro quasi poetica, ma il libro è davvero così).   

– AMY CHUA, Il ruggito della mamma tigre

(Storia vera. Una madre statunitense di origine cinese, docente universitaria, racconta l’educazione “alla cinese” delle sue due figlie…).

Davvero interessante, si fa leggere con piacere. Nascondetelo artatamente se non volete che i vostri genitori prendano spunti interessanti per loro, non sempre piacevoli per voi.